Il colosso del fast fashion Shein è di nuovo sotto i riflettori, questa volta per motivi preoccupanti. Un recente studio tedesco ha lanciato l’allarme: molti dei prodotti venduti dall’azienda, compresi abiti per bambini, contengono sostanze chimiche altamente tossiche.
Già a metà agosto, le autorità della Corea del Sud hanno confiscato centinaia di articoli e, dopo aver condotto una serie di test su oltre 144 capi e accessori, hanno rilevato la presenza di sostanze tossiche in diversi indumenti, con livelli che superano i limiti legali. Durante l’ispezione, sono stati esaminati prodotti di Shein, AliExpress, Temu e altre aziende, e si è scoperto che alcune scarpe contenevano quantità elevate di ftalati, superando il limite consentito fino a 229 volte.
Questa scoperta solleva seri interrogativi sulla sicurezza dei consumatori e sull’etica della produzione nel settore della moda low-cost.
Sostanze pericolose nei prodotti Shein: lo studio
Lo studio condotto dalla rivista tedesca Oko-Test ha analizzato 21 capi di abbigliamento venduti da Shein, scoprendo che la maggior parte di essi conteneva livelli preoccupanti di sostanze chimiche pericolose, anche nei prodotti per bambini.
Tra i contaminanti rilevati figurano piombo, cadmio, antimonio e ftalati vietati, sostanze che possono causare gravi danni alla salute. Ad esempio un vestito da bambina, se messo in contatto con una soluzione che simulava il sudore, rilasciava antimonio tossico, una sostanza altamente pericolosa che può essere assorbita dalla pelle e entrare in contatto con il sangue.
Il laboratorio ha poi analizzato un vestito per adolescenti dai colori sgargianti dove sono state riscontrate tracce di dimetilformammide in un, una sostanza che l’UE considera come potenzialmente pericolosa per la fertilità.
Le scarpe, in particolare, si sono rivelate tra i prodotti più tossici. Due paia di sandali da donna hanno mostrato livelli di piombo e cadmio ben oltre i limiti stabiliti dalla normativa europea Reach.
Il piombo è noto per essere neurotossico e dannoso per la riproduzione, mentre il cadmio può causare danni irreversibili ai reni e alle ossa se accumulato nel corpo per lunghi periodi. Questi risultati sollevano serie preoccupazioni sull’uso di sostanze chimiche obsolete e pericolose nella produzione tessile di Shein.
La risposta di Shein e la preoccupazione dei consumatori
Di fronte a queste rivelazioni, Shein ha cercato di rassicurare i consumatori, affermando di collaborare con agenzie internazionali per effettuare regolari test di sicurezza sui propri prodotti.
L’azienda ha dichiarato di aver condotto oltre 400.000 test di sicurezza chimica nell’ultimo anno e di rimuovere immediatamente i prodotti sospetti dal mercato in caso di non conformità. Tuttavia, le rassicurazioni di Shein non bastano a placare le preoccupazioni, poiché i risultati di queste analisi suggeriscono che i controlli non siano sufficientemente rigorosi o che vi siano lacune significative nel processo di produzione.
Le scoperte di sostanze tossiche nei vestiti e negli accessori di Shein mettono in discussione l’affidabilità dell’intero settore del fast fashion, noto per i suoi prezzi stracciati e per la velocità con cui introduce nuovi prodotti sul mercato.
I consumatori, attratti dai prezzi bassi e dalla vasta scelta, potrebbero non essere consapevoli dei rischi per la salute associati a questi articoli. L’esempio di Shein evidenzia la necessità di una maggiore trasparenza e di standard di sicurezza più severi per proteggere i consumatori e promuovere una moda sostenibile e sicura.