Tu si ‘na cosa grande: la scultura di Pesce che fa discutere Napoli

A Napoli c’è una scultura che ha fatto scatenare chiacchiere e risate, e per una volta non è colpa di un marciapiede sconnesso o di una buca dimenticata. Si chiama ‘Tu si ‘na cosa grande‘ e, sebbene citi una sdolcinata canzone di Modugno, l’opera del compianto Gaetano Pesce ha già dato vita a polemiche e a meme a non finire.

Tu si ‘na cosa gLande

Inaugurata ieri in piazza Municipio, la scultura è una rivisitazione del mitico Pulcinella, alto 12 metri e, diciamolo, dalle forme piuttosto allusive e priapiche. Napoli sa far discutere anche con l’arte: come al solito, un po’ per caso e un po’ per abilità.

E se c’è chi ha difficoltà a riconoscerci il mitico personaggio di Pulcinella, c’è chi ironizza: “La testa sicuramente ce l’ha”, commenta un napoletano. E non serve aggiungere altro: il doppio senso è già servito su un piatto d’argento.

Il Pulcinella di Pesce non è solo una figura alta, ma anche un vero e proprio concentrato di contraddizioni artistiche e simboliche, che già divide la città tra chi lo trova poetico e chi lo trova semplicemente… fallico. Basta dare un’occhiata ai social, dove si trovano battute degne della miglior tradizione cabarettistica partenopea. L’ex sindaco Luigi de Magistris, neanche a dirlo, ha colto al volo l’occasione per partecipare con un commento ironico.

Insomma, Napoli si è già appropriata dell’opera e l’ha trasformata in un altro pretesto per esprimere la sua travolgente verve.

L’arte come provocazione

È inevitabile che quest’opera susciti polemiche, come già accaduto con la precedente Venere degli stracci di Pistoletto, che però ebbe un destino ancor più nefasto, finendo bruciata da un senzatetto in cerca di calore.

Il nuovo Pulcinella, invece, si mostra in tutta la sua imponenza e con un tocco di fiori sintetici che si attorcigliano intorno ai cavi di sostegno: non certo la più classica delle rappresentazioni, ma pur sempre un omaggio allo spirito di Napoli, che tra ironia e grandezza si lascia interpretare con approcci sempre più audaci.

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Persino il sindaco Gaetano Manfredi si è unito al coro dei perplessi, confessando di aver avuto la stessa reazione di tanti napoletani alla prima occhiata. Ma poi, con diplomazia, ha aggiunto che bisogna vederlo come un simbolo del legame tra Pulcinella e il cuore dei napoletani: “L’arte contemporanea deve far discutere”, ha detto, e di certo questa volta ci sono riusciti. Chissà, magari è proprio questo il senso dell’opera: sfidare, dividere, scatenare un dibattito fatto di risate, polemiche e occhiatacce, tutto molto napoletano.

L’installazione differente dall’originale

Chi conosce poi l’opera di Pesce dice che l’installazione è abbastanza diversa dall’opera originale. Come afferma Maurizio DeGiovanni, intervistato da RaiNews, che spiega meglio come doveva essere in origine l’opera, molto più somigliante alla maschera di Pulcinella.

L’opera installata invece in Piazza Municipio è composta dal gigantesco abito multicolore di Pulcinella e da due cuori rossi trafitti. Nessuna traccia dei caratteristici bottoni del costume.

Ad ogni modo la scultura è ormai destinata a restare in città, come un monito a non prendersi mai troppo sul serio. E mentre i turisti si scattano selfie e i napoletani si dividono tra chi la ama e chi vorrebbe vederla scomparire, il Pulcinella di Pesce sembra sussurrarci, con quel sorriso beffardo: “Tu si ‘na cosa grande, ma non prendetemi troppo sul serio”. Come a dire: il vero cuore di Napoli è fatto di arte, ironia e un po’ di sana provocazione.

Fonte immagini: Instagram

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