Vi capita ogni volta che fate la spesa: raggiungete la cassa e il vostro sguardo cade su caramelle, cioccolatini, chewing gum, e snack di vario tipo.
La domanda che poniamo oggi è: perché vicino alle casse si trovano sempre snack e caramelle?
La risposta è semplice: l’attesa in fila per pagare ci spinge a mettere nel carrello qualsiasi tentazione a portata di mano.
Quando finalmente arriviamo al nastro trasportatore, ci ritroviamo con una selezione di cibi spazzatura che abbiamo preso quasi senza accorgercene. Questo comportamento, sebbene dannoso per la nostra linea e salute, è molto vantaggioso per le vendite e i produttori di tali prodotti.
Una doppia indagine inglese, pubblicata sulla rivista Plos Medicine, ha rivelato che rimuovere dolci e snack dalle vicinanze delle casse fa crollare le vendite di questi articoli.
Alcuni supermercati inglesi, da diversi anni, hanno intrapreso una battaglia salutista, decidendo di eliminare patatine, dolci e cioccolatini dagli scaffali adiacenti le casse.
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Lo studio e il crollo delle vendite
Lo studio è stato suddiviso in due parti. La prima parte ha esaminato 30.000 famiglie, osservandole nei 12 mesi prima e nei 12 mesi dopo l’adozione delle misure salutiste da parte dei supermercati.
Il risultato è stato sorprendente: eliminando il cibo spazzatura vicino alle casse, le vendite di questi prodotti sono crollate del 17%.
La seconda parte dello studio ha intervistato 7.500 consumatori che facevano la spesa sia in supermercati salutisti sia in quelli tradizionali. Nei supermercati salutisti, le vendite e i consumi di snack e simili sono diminuiti del 76%.
Non parliamo poi del fatto che gli snacks e dolciumi, posti spesso alla stessa altezza del bambino, riescono a indurre i genitori ad acquistarli.
Cosa dire, poi, del prezzo delle caramelle in piccoli sacchetti o confezioni? O delle barrette di cioccolato formato singolo? Una barretta di cioccolato da circa 25g (di quelle appunto esposte alla cassa) costa circa 1€; la classica tavoletta di cioccolato da 100 g, costa, a volte, meno di 2€.
I contratti tra supermercati e produttrici di snack e dolci
Come riporta il Fatto Alimentare, quasi tutte le catene di supermercati hanno contratti con le grandi aziende produttrici di snack e dolci.
Questi contratti prevedono la cessione dello spazio vicino alle casse in cambio di pagamenti che possono arrivare fino a 1.000 euro l’anno per ciascuna delle 10-20 postazioni presenti nel punto vendita.
Questo significa che le aziende specializzate in tali prodotti pagano decine di milioni ai supermercati per assicurarsi lo spazio espositivo.