Le proteste degli atleti riguardo all’organizzazione delle Olimpiadi di Parigi 2024 non si placano.
Dopo i problemi legati alla qualità dell’acqua della Senna, la scomodità dei letti, le temperature elevate delle camere senza aria condizionata, emergono ulteriori lamentele.
Il nuotatore britannico Adam Peaty ha denunciato la presenza di ‘vermi’ nei piatti di pesce della mensa.
Anche Simone Biles e Hezly Rivera avevano criticato la qualità del cibo, seguiti dagli italiani Thomas Ceccon e Gregorio Paltrinieri: “Si mangia male”.
Sui social, molti atleti hanno condiviso il disagio riguardo alle lunghe file, alla scarsa qualità del cibo, alle porzioni ridotte e alla carne servita cruda.
Alcune delegazioni hanno lasciato il villaggio olimpico per questi motivi, e la squadra britannica ha portato uno chef per garantire un apporto proteico adeguato.
A Tokyo e Rio il cibo era incredibile: qui il catering non è adeguato
Adam Peaty, medaglia d’argento nei 100 metri rana, ha dichiarato: “Il catering non è adeguato al livello che ci si aspetta dagli atleti. A Tokyo e Rio il cibo era incredibile. Qui non ci sono abbastanza opzioni proteiche e si aspetta 30 minuti per il cibo“.
Gli organizzatori hanno puntato sulla sostenibilità, con il 60% dei pasti senza carne e il 30% a base vegetale, ma Peaty ha sottolineato: “Ho bisogno di carne per gareggiare, perché dovrei cambiare? Gli atleti meritano il meglio“.
Anche i letti in cartone, realizzati per obiettivi sostenibili, sono stati criticati: robusti ma scomodi.
“Sono duri, stretti e corti. È complicato dormire”, ha detto Thomas Ceccon, immortalato mentre riposava a terra su un prato.
Ceccon ha inoltre denunciato la mancanza di aria condizionata: “Nel Villaggio fa caldo e si mangia male. Molti atleti si spostano per questo”.
Gregorio Paltrinieri ha aggiunto: “In camera non mi addormento prima delle due di notte. Fa troppo caldo. Gli atleti non sono tutelati”.
I letti di cartone e materiali riciclati in nome della sostenibilità
I letti del villaggio olimpico sono davvero di cartone: sono letti che possono essere trasportati smontati, in uno spazio ridotto e che una volta esaurita la loro funzione potranno essere riciclati.
I letti, progettati per essere facilmente riciclati al termine delle Olimpiadi, rappresentano uno degli elementi della strategia “Meno, meglio, più a lungo” adottata dal comitato organizzatore in nome della sostenibilità.
Oltre ai letti in cartone, il Villaggio olimpico ospiterà materassi realizzati in parte con lenze da pesca riciclate che verranno poi donati.
Un altro obiettivo era ridurre il numero totale di mobili da 800.000 a 600.000 e utilizzare almeno il 15% di materiali riciclati. Gli arredi del villaggio, per esempio, sono realizzati con volani da badminton, pouf in tela da paracadute e sedie costruite con tappi di bottiglia riciclati. Nel settore della ristorazione, Parigi 2024 si impegna a ridurre l’uso della plastica monouso del 50% rispetto ai Giochi di Londra.