Antonio Rossi, campione olimpico di canottaggio, ha raccontato la sua esperienza con l’infarto
Non avrei mai pensato, da sportivo e a soli 52 anni, di dover affrontare un infarto. Come atleta, ho sempre creduto che il mio cuore fosse in perfetta forma, ma ho capito quanto sia sottile la differenza tra un ‘Quore’ e un ‘Cuore'”.
Antonio Rossi è il volto della campagna di prevenzione del rischio cardiovascolare
Antonio Rossi è tornato a parlare di quell’esperienza perchè è diventato il volto della campagna di prevenzione del rischio cardiovascolare promossa da Novartis, presentata al Policlinico di Milano.
Dal punto di vista della salute del cuore, ero ‘un campione di errori’. Ora ho compreso l’importanza non solo di allenare il corpo, ma anche di seguire attentamente le terapie e controllare regolarmente i livelli di colesterolo
Illia Golem, il bodybuilder conosciuto come “il mutante” è morto a 36 anni per infarto
Cosa è successo ad Antonio Rossi: i sintomi da non sottovalutare
Il 18 luglio 2021, durante la Gran Fondo Pinarello a Conegliano, Antonio è stato colto da un infarto.
Alcuni giorni prima avevo nuotato per tre chilometri e mi ero sentito molto affaticato, un primo segnale che ho ignorato. Poi, durante la gara di bici vicino Treviso, ho avvertito un malore dopo aver bevuto dell’acqua. Pensavo fosse una congestione, non avevo considerato il cuore. Poi è arrivato il formicolio al braccio sinistro, ma ho pensato che in bici può succedere. Dopo pochi metri, però, ho sentito che le gambe non rispondevano più e facevo fatica a respirare. Ero riluttante a ritirarmi dalla gara, così ho aspettato due ore prima di chiamare l’ambulanza. Quando sono arrivati, mi hanno detto che stavo avendo un infarto in corso. Sono stato operato il giorno seguente al Sant’Anna di Como“.
La paura che possa ricapitare
Dopo l’infarto, ho vissuto per un po’ con la paura che potesse succedere di nuovo”, Prima mi sentivo invincibile. Poi ho iniziato a temere di non poter più fare sport, così ho ridotto gli allenamenti e sono diventato più sedentario. Quando ho controllato il colesterolo, ho scoperto che era altissimo e che avevo una predisposizione genetica.
I medici del Centro di Riferimento Cardiologico sono intervenuti, insegnandogli a seguire le terapie e a monitorare costantemente i livelli di colesterolo per prevenire un secondo attacco.
Sono controlli semplici, ma spesso sottovalutati. Li ho consigliati anche ai miei fratelli, dato che condividiamo la stessa predisposizione genetica