I 5 cibi più pericolosi al mondo (non crederai ai tuoi occhi, uno è un prodotto tipico italiano)

Tutti conoscono la storia del pesce palla, cibo pregiatissimo servito in alcuni ristoranti giapponesi e che richiede grande abilità nella preparazione.

Ma ci sono tantissimi alimenti al mondo che se consumati senza precauzioni così come si trovano in natura o senza il giusto trattamento, possono provocare soffocamento, avvelenamento o intossicazioni anche mortali.

Tra i cibi più pericolosi al mondo ci sono tantissimi vegetali, funghi e animali esotici e meno esotici (come il rabarbaro o il sambuco), ma soprattutto pesci. Questi cibi, pur essendo prelibatezze locali, richiedono estrema cautela nella loro preparazione e consumo per evitare gravi rischi per la salute.

Fugu – Pesce palla

Origine: Giappone

Il fugu, o pesce palla, è spesso considerato il cibo più velenoso al mondo. Sebbene sia considerato una prelibatezza in Giappone, se preparato in modo errato, può causare paralisi e asfissia. Il rischio deriva da una neurotossina presente negli organi del pesce, in particolare nel fegato, conosciuta come tetrodotossina.

Non preoccupatevi, però; la legge giapponese regola la preparazione del fugu in tutti i ristoranti, richiedendo ai cuochi un addestramento rigoroso di almeno 3 anni.

Molti turisti occidentali amanti dell’adrenalina spesso provano l’esperienza di mangiare il fugu. alcuni chef di fugu considerati molto esperti cercano di lasciare una piccolissima quantità di tetrodotossina affinché, quando consumata, si avverta una sensazione di formicolio sulla lingua. Tuttavia, se desiderate una scelta più sicura, Shimonoseki, una città nel Giappone occidentale, non ha mai registrato decessi legati al fugu, mentre in generale si contano circa 100 morti all’anno.

Sannakji – Polpo crudo

Origine: Corea

Il sannakji è un tipico piatto coreano di polpo crudo.

In particolare, si tratta di piccoli polpi chiamati nakji, tagliati a pezzi mentre sono ancora vivi e serviti subito, solitamente conditi con semi di sesamo e olio di sesamo. Quando il piatto è servito in tavola, i pezzi di polpo sono spesso ancora in movimento.

Le ventose dei tentacoli restano attive anche dopo il taglio, per cui è necessario prestare molta attenzione durante il consumo: c’è il rischio che le ventose si attacchino alla gola o alle mucose della bocca, con il pericolo di soffocamento.

Per questo motivo, è fondamentale masticare accuratamente, in modo che nessun pezzo sia troppo grande e possa attaccarsi.

Alcuni commensali trovano piacevole la sensazione delle ventose e scelgono di non masticare a fondo i pezzi di polpo, cosa però altamente sconsigliata per chi lo assaggia per la prima volta.

Sul web ci sono numerosi video di chef che cucinano questa prelibatezza.

Manioca

Origine: Africa e America

La cassava o manioca, da cui si ricava poi la tapioca, è un tubero coltivato principalmente in Africa e Sud America.

Questo vegetale è utilizzato per preparare numerosi alimenti, tra cui farina, stufati, budini e persino succhi. tuttavia è bene sapere che sia le foglie che le radici della manioca sono ricche di cianuro di idrogeno.

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Quindi la manioca può essere consumata, ma solo se preparata correttamente.

Secondo l’OMS, in Africa, una persona su cinque che ha ingerito la manioca non processata correttamente muore per avvelenamento.

Tuttavia la manioca è una pianta davvero preziosa e versatile, soprattutto per le popolazioni molto povere: dopo il riso e il mais, la radice della manioca è la terza fonte più alta di carboidrati, senza però contenere glutine, quindi consumabile anche da persone celiache o intolleranti.

E oltre ad essere un’ottima fonte di cibo, la manioca, può essere impiegata per produrre il biocarburante etanolo.

Hákarl – Squalo

Origine: Islanda

In Islanda esiste un piatto tipico a base di squalo: il kæstur hákarl, letteralmente “squalo fermentato”.

E già qui dovrebbe venirci qualche dubbio sull’effettiva opportunità di mangiarlo.

Comunque il cibo in sé non è pericoloso, ma lo è consumare la carne di squalo cruda perché l’animale, privo di reni, accumula sostanze tossiche, come l’ammoniaca, nella pelle.

Infatti, l’invenzione di questa ricetta sarebbe dovuta a una scoperta fortuita: lo squalo è stato da sempre considerato velenoso dalle popolazioni del nord atlantico per l’elevato contenuto di ammoniaca.

Ad ogni modo, si dice che gli abitanti di Asparvík scoprirono che si poteva consumare dopo aver lasciato fermentare e poi essiccare una carcassa di squalo.

Casu Marzu

Fonte img: Wikipedia

Origine: Sardegna, Italia

Il Casu Marzu (letteralmente “formaggio marcio”) è un formaggio di latte di pecora sardo a pasta molle che viene lasciato fermentare scoperto durante il suo processo di ‘maturazione’, in modo che le mosche possano depositare le loro uova all’interno del formaggio. Queste uova sono responsabili della fermentazione, o per essere più precisi, delle larve di mosca all’interno.

Il problema è che quando le larve all’interno del formaggio sono morte e vengono ingerite, possono causare comunque gravi malattie danneggiando le pareti intestinali.

Il formaggio viene effettivamente venduto sul mercato nero italiano poiché è vietato in Italia e in tutta l’Unione Europea.

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