Vi è mai capitato di entrare in un supermercato con lo stomaco che brontola e ritrovarvi alla cassa con una montagna di snack calorici? Non siete gli unici.
Fare la spesa quando si è affamati è una trappola che ci porta spesso a preferire cibi ipercalorici e poco sani, ed è un fenomeno ben documentato dalla ricerca scientifica. Uno studio condotto dal team di Brian Wansink, della Cornell University, ha dimostrato come il digiuno possa influenzare le nostre scelte alimentari, sia in laboratorio che in contesti reali.
L’esperimento: supermercato virtuale e cliente affamato
Lo studio di Wansink ha coinvolto un gruppo di 68 persone invitate a non mangiare per cinque ore. Metà dei partecipanti ha ricevuto alcuni cracker per placare la fame prima di entrare in un supermercato virtuale, mentre l’altra metà è rimasta a stomaco vuoto. Tutti i partecipanti potevano scegliere liberamente tra diversi alimenti, sia a basso che ad alto contenuto calorico.
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I risultati sono stati interessanti: entrambi i gruppi hanno scelto otto alimenti a basso tenore calorico, come carni magre, latte e snack salutari. Tuttavia, coloro che avevano digiunato hanno aggiunto al carrello anche sei alimenti ipercalorici, contro i quattro scelti da chi aveva ricevuto i cracker. Questo suggerisce che la fame può effettivamente spingere verso scelte meno salutari e più caloriche.
Per confermare questi risultati, Wansink ha esteso l’esperimento a un contesto reale. In un supermercato, ha fermato 82 clienti in momenti diversi della giornata, chiedendo loro di mostrare gli acquisti. Analizzando il rapporto tra alimenti a basso e ad alto contenuto calorico, i ricercatori hanno osservato un trend chiaro: più si avanzava nella giornata, più aumentava la presenza di prodotti calorici nei carrelli.
L’istinto di sopravvivenza e la spesa al supermercato
Secondo i ricercatori, questo comportamento potrebbe avere una spiegazione evolutiva. I nostri antenati, di fronte a periodi di digiuno prolungato, cercavano di accumulare calorie scegliendo alimenti più energetici.
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Questo istinto di sopravvivenza, volto a prevenire carenze energetiche, potrebbe essere rimasto impresso nel nostro DNA. Il nostro corpo, infatti, cerca di evitare qualsiasi stato di carenza nutrizionale, e quando siamo affamati non ci limitiamo a cercare una semplice insalata, ma siamo naturalmente attratti da cibi che ci sazino rapidamente e in abbondanza.
Come evitare di cadere nella trappola
Ma come potete evitare di cadere in questa trappola? Gli autori dello studio suggeriscono alcune strategie pratiche per contrastare questa tendenza istintiva.
La prima regola è non prolungare mai troppo il digiuno: è fondamentale fare piccoli spuntini sani durante la giornata, come una porzione di frutta, per mantenere sotto controllo la fame, come una porzione di frutta, per mantenere sotto controllo la fame. Inoltre, masticare gomme senza zucchero mentre si fa la spesa può aiutare a ridurre l’impulso di acquistare cibi ipercalorici.
Soprattutto, è importante evitare di entrare in un supermercato a stomaco vuoto per ridurre il rischio di acquistare alimenti poco salutari. Quando siamo affamati, il rischio di acquistare alimenti poco salutari aumenta notevolmente. Essere consapevoli di questa dinamica è il primo passo per prendere decisioni alimentari più sane e prevenire l’accumulo di calorie inutili, che spesso si traduce in un aumento di peso indesiderato.
Fame e scelte alimentari (e non alimentari)
Un altro studio condotto presso l’Università di Dundee, in Scozia, ha evidenziato che la fame può influenzare non solo le scelte alimentari, ma anche altre decisioni importanti.
I ricercatori hanno scoperto che la fame rende le persone più impulsive e meno lungimiranti, portandole a preferire piccole ricompense immediate piuttosto che aspettare per alternative più sostanziose. Questo suggerisce che è consigliabile evitare di prendere decisioni importanti quando si è affamati.
Le persone dovrebbero essere più consapevoli di come lo stato di fame influenzi le loro decisioni, soprattutto considerando la connessione tra obesità e l’insicurezza alimentare generata dal digiuno. Questo fenomeno è lo stesso che ci porta a mangiare anche in assenza di vera fame, semplicemente perché il cibo è disponibile, e diventa particolarmente dannoso quando si tratta di alimenti ad alto contenuto calorico e basso costo.