L’anticiclone africano sta colpendo l’Italia, portando con sé un’ondata di caldo e polvere del Sahara che ha raggiunto l’Europa e il nostro paese.
Sono numerose le teorie del complotto che sono nate dopo questi episodi, ma quella che spicca tra tutte sosterrebbe che, secondo una “sconvolgente analisi chimica” della polvere gialla che finisce sulle nostre auto e sui tetti durante questo fenomeno, “metalli pesanti ed elementi utilizzati per modificare il clima cadono dal cielo”.
Quindi, non sarebbe sabbia del Sahara.
Ovviamente, c’è una spiegazione scientifica a questi fenomeni.
Non ci addentreremo nei dettagli troppo complicati, ma cercheremo di riassumere e spiegare brevemente di cosa si tratta.
Ma cos’è questa polvere del Sahara e perché è così frequente?
Alessandro Miani, presidente della Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA), sostiene che ciò che arriva nel nostro continente sono polveri più sottili della sabbia, hanno un diametro medio di 20 micron e ricoprono il deserto nordafricano.
Questi fenomeni accadono da sempre e si verificano quando si creano due condizioni: la bassa pressione nell’Oceano Atlantico settentrionale e l’alta pressione nel Mediterraneo centro-orientale o nell’Europa sudorientale.
Le correnti si muovono in senso antiorario dall’alta alla bassa pressione, passando sul deserto del Sahara e raccogliendo le polveri. Se dall’Atlantico arrivano delle perturbazioni, questa circolazione rallenta, permettendo di raccogliere più materiale che poi giunge in Europa.
Perché queste particelle di sabbia sono magnetiche
Queste piccolissime particelle contengono dei minerali a base di ferro: il ferro, come sappiamo, è magnetico.
Il ferro e i minerali ferrosi sono componenti comuni delle rocce presenti in molte aree del nostro pianeta.
Quando queste rocce vengono frantumate da fenomeni geologici e atmosferici, i minerali ferrosi si trasformano in parte della sabbia e delle polveri che si depositano sul terreno.