Elio ha condiviso la storia di suo figlio Dante, che oggi ha 14 anni e vive con l’autismo.
Dante è nato nel 2009 insieme al suo fratello gemello, Ulisse.
Fin dall’inizio, i genitori notarono differenze nel comportamento di Dante rispetto al fratello.
Mia moglie percepì subito alcune anomalie comportamentali in Dante, mentre io cercavo di rassicurarla dicendo che tutto si sarebbe normalizzato. Tuttavia, le differenze tra i due gemelli erano evidenti man mano che crescevano. È stato complicato ottenere una diagnosi chiara e trovare la giusta direzione da seguire. Ci si rende conto che l’autismo di un figlio ti porta a confrontarti con una profonda solitudine, un sentimento comune tra i genitori di figli con qualunque tipo di disabilità
Il comportamento di Dante: un attenzione ossessiva per le trottole
Elio ha descritto anche il comportamento di Dante, che mostrava una “attenzione ossessiva per le trottole e una generale preferenza per gli oggetti piuttosto che per le persone“, aggiungendo che questo comportamento era fonte di grande sconforto per la famiglia.
Ha sottolineato l’importanza di agire tempestivamente e non rimandare l’intervento specialistico, consigliando ai genitori di bambini con potenziali segni di autismo di cercare aiuto immediatamente.
“Non aspettare fino a tre anni. Noi abbiamo notato presto i segnali, come l’ossessione di Dante per le trottole e il suo continuo girare su sé stesso. L’autismo può causare serie difficoltà nelle relazioni sociali e ritardi nello sviluppo mentale, motorio e cognitivo”, ha concluso Elio.
Le famiglie con figli autistici e la solitudine
Elio ha descritto il percorso di crescita e le attuali condizioni di suo figlio Dante, ora quattordicenne, che vive con l’autismo.
Dante è molto consapevole della sua condizione, lo esprime spesso. Ha fatto progressi notevoli, ma non senza grande sforzo. Questo è un aspetto in cui i ragazzi autistici spesso pagano un prezzo più alto rispetto ai loro coetanei. Per Dante, gesti quotidiani come vestirsi, andare in bagno o parlare sono stati enormi sfide che ha dovuto imparare a superare con fatica. Fortunatamente, abbiamo avuto la possibilità di farlo seguire da specialisti, ma questo mi porta a riflettere su chi non ha risorse economiche sufficienti. Proprio in questi casi, dove il sostegno pubblico dovrebbe intervenire per mitigare le diseguaglianze, si notano lacune significative. Esistono certamente associazioni che aiutano, ma sono private e non c’è un adeguato supporto pubblico per le famiglie che affrontano l’autismo”
ha spiegato Elio, sottolineando le difficoltà incontrate nel sistema di supporto attuale.