La nuova variante di influenza, conosciuta come A-H3N2, sta facendo parlare di sé per la sua capacità di eludere il sistema immunitario e colpire anche il sistema nervoso, oltre a quello respiratorio.
Questa variante, già diffusa ampiamente in Australia, rappresenta una minaccia non solo per il suo potenziale infettivo ma anche per le sue conseguenze neurologiche, che sembrano colpire in particolare giovani e anziani. Vediamo di cosa si tratta, quali sono i sintomi più comuni e come possiamo difenderci.
Un’influenza che elude il sistema immunitario
L’influenza A-H3N2, nota anche come “influenza australiana”, è stata la causa di oltre 15 milioni di contagi durante la seconda stagione influenzale più intensa degli ultimi dieci anni in Australia.
Ora, questa variante ha raggiunto anche l’Europa e sono stati registrati i primi casi in Italia, in Lombardia, Piemonte, Lazio e Liguria.
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Ciò che rende A-H3N2 particolarmente pericolosa è la sua natura immunoevasiva: questo significa che il virus ha sviluppato una certa capacità di eludere le difese del sistema immunitario.
Secondo Fabrizio Pregliasco, virologo e direttore sanitario dell’IRCCS Galeazzi Sant’Ambrogio, l’attenzione deve essere massima per evitare una diffusione fuori controllo.
Il rischio maggiore riguarda i giovani, che spesso hanno avuto meno contatti con il virus influenzale rispetto agli adulti, e quindi non hanno ancora sviluppato un’immunità sufficiente. La diffusione è ulteriormente aggravata dalla capacità di H3N2 di adattarsi rapidamente, sfuggendo anche a eventuali anticorpi sviluppati dalle passate infezioni influenzali.
I sintomi da monitorare
I sintomi dell’influenza A-H3N2 possono variare a seconda dell’età e delle condizioni di salute generali, ma ci sono alcuni segnali chiari a cui prestare attenzione.
Tra i sintomi principali troviamo una febbre alta, superiore ai 38°C, accompagnata da tosse, congestione nasale e occhi arrossati. Non mancano dolori muscolari e articolari, che sono spesso particolarmente debilitanti.
Nei bambini, l’influenza può manifestarsi con sintomi gastrointestinali come diarrea e un pianto incessante, mentre negli anziani si osservano con maggior frequenza problemi respiratori e, in alcuni casi, stati di confusione mentale. Questi sintomi più gravi sono legati alla capacità del virus di coinvolgere non solo l’apparato respiratorio ma anche il sistema nervoso.
È fondamentale prestare particolare attenzione ai sintomi neurologici, soprattutto negli individui più fragili. Febbre alta, dolori diffusi e difficoltà respiratorie devono spingere a rivolgersi a un medico, soprattutto se persistenti o associati a segni di disorientamento o confusione.
H3N2 e il sistema nervoso: in’influenza che colpisce il cervello
Una delle caratteristiche più preoccupanti della variante A-H3N2 è la sua capacità di attaccare il sistema nervoso centrale, causando sintomi neurologici. Si sono registrati casi di vertigini, convulsioni, encefaliti e stati di confusione mentale. Un caso emblematico è quello di un paziente anziano di Genova che, dopo aver contratto l’influenza, non riusciva più a riconoscere la moglie a causa della confusione mentale.
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Il meccanismo di coinvolgimento del cervello parte dall’invasione del virus attraverso i bulbi olfattivi, che permettono al patogeno di raggiungere il sistema nervoso centrale. Questo è uno dei motivi per cui alcuni contagiati sviluppano sintomi neurologici tanto gravi.
Alcuni ricercatori sospettano che il danno neurologico possa essere causato anche da una risposta autoimmune dell’organismo al virus. In pratica, il sistema immunitario, nel tentativo di combattere l’infezione, finisce per danneggiare anche le cellule nervose, causando un rilascio eccessivo di citochine, le molecole responsabili dell’infiammazione. Questo porta alla comparsa di sintomi come vertigini, confusione e, nei casi più gravi, encefalite.
Come proteggersi dall’influenza australiana H3N2
La miglior difesa contro l’influenza A-H3N2 è la prevenzione. Le autorità sanitarie raccomandano fortemente la vaccinazione antinfluenzale, soprattutto per le categorie più fragili come anziani, bambini piccoli e persone con patologie croniche.
Il vaccino, pur non garantendo una protezione assoluta, riduce significativamente il rischio di sviluppare complicanze gravi, in particolare quelle a carico del sistema nervoso.