Abbiamo una buona notizia per chi è distratto in cucina: per certi alimenti non è necessario verificare la data di scadenza, dato che esistono prodotti che praticamente non scadono mai.
La sostenibilità, così in voga al momento, può essere promossa anche con gesti semplici come ridurre gli sprechi alimentari.
L’accortezza delle casalinghe di una volta ci offre una preziosa lezione; le nostre nonne riuscivano a valutare la fruibilità di un alimento prima della sua scadenza, in tempi in cui le etichette sugli alimenti erano inesistenti o fornivano scarse indicazioni.
Oggi, al contrario, le etichette sono ricche di dettagli sia nutritivi che altri, rendendo impossibile ignorarle: la composizione, l’origine e, soprattutto, la data di scadenza sono facilmente accessibili.
Purtroppo, distratti dai nostri impegni quotidiani, spesso ci dimentichiamo di controllare queste etichette e finiamo per dover gettare cibi scaduti, causando sprechi alimentari.
Sarà quindi sorprendente scoprire che esistono alimenti che, in realtà, non scadono mai.
Attenzione alle diciture di scadenza
Ovviamente ci riferiamo a prodotti conservati, dato che per quelli freschi è essenziale mantenere un alto livello di attenzione.
La normativa obbliga i produttori alimentari a fornire numerose informazioni sulle etichette, inclusa la data di scadenza.
Tuttavia, è cruciale distinguere tra “consumarsi entro” e “da consumare preferibilmente entro“. L’avverbio “preferibilmente” diventa chiave nella decisione di utilizzare o meno il prodotto.
Infatti, la frase “consumare entro” implica un obbligo, ed è utilizzata per cibi che possono diventare nocivi per la salute dopo la scadenza.
Al contrario, l’indicazione “consumarsi preferibilmente entro” si riferisce a prodotti che, pur potendo perdere alcune qualità organolettiche, non diventano dannosi.
Questa differenziazione è vitale e aiuta a identificare facilmente gli ingredienti che possono essere utilizzati anche oltre la data indicata sulla confezione.
Gli alimenti che non hanno scadenza
1. Miele
Il miele è un dolcificante prezioso, noto per le sue proprietà antibiotiche che impediscono la crescita di batteri e muffe. Tuttavia, con il tempo può subire una perdita delle sue caratteristiche organolettiche e nutritive.
2. Caffè
Il caffè macinato, confezionato in pacchetti sottovuoto, ha solitamente una data di scadenza di due anni.
Nulla impedisce di consumarlo anche un anno dopo la scadenza indicata.
Grazie al confezionamento sottovuoto, il caffè rimane protetto da microbi e batteri, conservando le sue proprietà per un tempo prolungato.
3. Pasta
La pasta secca è considerata un’icona della cucina italiana e presenta una caratteristica notevole: non ha una vera e propria data di scadenza.
Questo fenomeno può essere spiegato attraverso il suo contenuto di umidità estremamente ridotto che impedisce la crescita e la proliferazione di batteri, rendendo la pasta secca un alimento estremamente stabile e duraturo.
Grazie a questa proprietà, può essere conservata e consumata sicuramente ben oltre le date suggerite sulle confezioni, purché mantenuta in condizioni adeguate di stoccaggio.
4. Riso
Come la pasta, anche il riso ha un basso contenuto di umidità che impedisce la crescita batterica, assicurandogli una lunga conservazione.
Il riso può restare in dispensa per anni e rimane buono anche oltre la data di scadenza.
Per conservarlo al meglio, ponetelo in un luogo fresco e asciutto, lontano da luce e calore, per evitare insetti e farfalline.
5. Tonno in scatola
Il tonno in scatola ha già una lunga durata di conservazione, ma può essere consumato anche diversi mesi oltre la data indicata sulla confezione.
Questo perché il processo di inscatolamento del tonno include la sterilizzazione e la rimozione dell’ossigeno all’interno della confezione. Senza ossigeno, i batteri non possono proliferare, mantenendo il tonno commestibile per un periodo esteso.
6. Legumi secchi
I legumi secchi, privi di acqua, non favoriscono lo sviluppo di muffe, batteri o altre cariche microbiche.
Per questa ragione, sono considerati alimenti che non scadono e possono essere conservati e consumati anche molto tempo dopo la data indicata sulla confezione.
Quando si utilizzano legumi secchi “scaduti”, è consigliabile prolungare i tempi di ammollo per assicurare una reidratazione ottimale.
7. Zucchero
Sulle confezioni di zucchero non è indicata la data di scadenza poiché non è necessaria.
Che sia raffinato, integrale, grezzo o di canna, lo zucchero non scade perché i batteri non si nutrono di esso né possono riprodursi al suo interno.
Se conservato adeguatamente, lontano da luce e calore, lo zucchero rimane inalterato, preservando il suo potere dolcificante e le proprietà organolettiche.
8.Cioccolato fondente
Se conservato correttamente, il cioccolato fondente è utilizzabile anche anni dopo la data di scadenza indicata.
Questa longevità è dovuta alle sue caratteristiche organolettiche e alle proprietà naturali che, pur facendogli perdere parte dell’aroma, non lo rendono nocivo per la salute.
Questo però vale rigorosamente per il cioccolato fondente puro, senza aggiunte di frutta secca, burro di cacao o nocciole, che invece possono favorire lo sviluppo di batteri o muffe se conservati oltre la scadenza.
9. Aceto di vino
L’aceto nasce dalla fermentazione del vino, durante la quale specifici batteri lo trasformano. Grazie a questo processo, l’aceto non solo diventa un condimento delizioso e un efficace conservante, ma è anche immune a ulteriori deterioramenti.
Conservatelo in dispensa, al riparo da luce e fonti di calore, e potrà durare anni, sempre pronto per essere utilizzato nelle vostre ricette.
10. Sale
Prima dell’introduzione del frigorifero, il sale era un metodo fondamentale per la conservazione degli alimenti.
Riflettendo su questo, appare chiaro come il sale, utilizzato da millenni per conservare il cibo, non possa scadere.
Simile allo zucchero, il sale non ha una data di scadenza, non è soggetto a deterioramento e può essere conservato per anni in dispensa.
L’unico accorgimento è tenerlo lontano da fonti di calore per prevenire l’assorbimento di umidità.