Quando ti asciughi i capelli dove li butti? Non mentire, sappiamo tutti che per comodità, asciugandoceli in bagno, la cosa che ci viene da fare è gettarli nel water.
Siamo sicuri, però, che sia la cosa giusta da fare?
I capelli hanno una struttura molto forte: resistono a temperature elevatissime senza rompersi o sciogliersi. Quindi, gettarli nel wc, non è la soluzione e questa azione, ripetuta nel tempo, può portare a spiacevoli conseguenze
Come è fatto il capello?
Solo la radice del capello, situata all’interno del follicolo pilifero, rappresenta la porzione vivente del capello, da cui riceve nutrienti essenziali attraverso il flusso sanguigno.
L’estensione del capello, conosciuta anche come fusto, non è invece vivente, ma costituita per lo più (95%) da cheratina, una proteina presente anche nelle unghie. Questa componente chiave contribuisce alla salute e resistenza del capello, rendendolo meno suscettibile a degradazione.
La cheratina, grazie alle sue caratteristiche elastiche, conferisce al capello la sua insolubilità in acqua, impedendogli di sciogliersi al suo contatto. Questa stessa elasticità facilita lo styling, permettendo di modellare il capello a piacimento.
I capelli che arrivano nelle tubature che fine fanno?
Una volta giunti nelle tubature, i capelli tendono a raccogliersi all’interno dei condotti, formando ostruzioni che impediscono il corretto deflusso dell’acqua, provocando così intasamenti, odori sgradevoli e persino danni strutturali.
Il problema principale è che i capelli resistono alla rottura, ma si intrecciano facilmente con altri detriti, generando conglomerati sempre più ingombranti e rischiosi per il sistema di scarico.
In modo simile a quanto accade nello scarico della doccia, bloccato dai capelli, analogamente si verifica con il WC.
Un’indagine condotta nel 2018 ha esplorato le capacità eccezionali dei capelli.
I capelli sono come una spugna
Durante la doccia, i capelli agiscono similmente a una spugna: assorbendo e trattenendo l’acqua, la rilasciano solo quando vengono strizzati, eliminando così l’acqua superflua.
Esaminando la natura del capello, diventa evidente che la loro destinazione più adeguata sia il conferimento nell’indifferenziato.
Questo perché, essendo composti da materiale organico, i capelli presentano una struttura e composizione che li rende resistente alla degradazione e poco adatti alla trasformazione in compost. Di conseguenza, numerosi comuni italiani li classificano come rifiuti non compostabili.
Tuttavia, alcuni comuni propongono di smaltire i capelli nell’organico.
Questa differenza di gestione potrebbe derivare dalla considerazione di alcuni enti locali che vedono nei capelli una risorsa potenzialmente utile per la produzione di compost, un fertilizzante ottenuto dalla decomposizione di sostanze organiche per l’azione di microorganismi come batteri, funghi e lombrichi.
Infatti, esiste la possibilità di produrre compost anche a livello domestico mediante l’uso di compostiere.
Di conseguenza, alcuni comuni potrebbero disporre di impianti di compostaggio capaci di trattare i capelli insieme ad altri rifiuti organici.