Maria Vittoria Ienca, conosciuta affettuosamente come “Chicca”, è stata trovata senza vita nella sua abitazione ad Alassio in circostanze drammatiche. Aveva 62 anni ed era stata in passato consigliere comunale.
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Cosa è successo al letto contenitore
Secondo quanto riportato dai media locali, l’episodio si è verificato nella notte tra domenica 20 e lunedì 21 aprile. Erano circa le 4.20 del mattino quando il marito della donna ha dato l’allarme al 118, dopo aver fatto la sconvolgente scoperta: il corpo di Chicca era rimasto incastrato sotto la parte sollevabile del letto contenitore.
All’arrivo dei soccorritori della Croce Bianca di Albenga, purtroppo, non è stato possibile fare nulla per salvarle la vita.
Ogni tentativo di rianimazione si è rivelato vano e i sanitari non hanno potuto far altro che constatarne il decesso.
Sul luogo sono intervenuti anche i carabinieri, che hanno immediatamente avviato le indagini per chiarire l’accaduto. Le prime ipotesi suggeriscono un tragico incidente domestico, probabilmente causato da un guasto improvviso del meccanismo che sostiene la struttura mobile del letto. Tuttavia, saranno gli accertamenti tecnici a fare piena luce sulle cause della tragedia.
Letti contenitore sotto accusa: due donne morte in circostanze simili
Due tragedie, a centinaia di chilometri di distanza, accomunate da un inquietante dettaglio: un letto contenitore. Dopo la recente morte di Maria Vittoria Ienca, 62 anni, ex consigliere comunale di Alassio, trovata senza vita nella sua abitazione, emerge un precedente altrettanto drammatico nel Regno Unito, che solleva interrogativi sulla sicurezza di questi mobili sempre più diffusi nelle case.
Un episodio molto simile è avvenuto meno di un anno fa a Durham, nel nord-est dell’Inghilterra.
Helen Davey, 39 anni, è morta soffocata dopo che il meccanismo del suo letto contenitore ha ceduto improvvisamente mentre era china sul vano portaoggetti.
A fare la tragica scoperta, la figlia di 19 anni: “La porta della sua camera era spalancata. Era sdraiata con la testa sotto il letto. Ho cercato di liberarla, ho iniziato la rianimazione, ma non respirava“.
Le indagini sul caso inglese hanno portato alla luce preoccupanti elementi: uno dei pistoni del letto era difettoso e, secondo il medico legale Jeremy Chipperfield, ciò ha provocato l’improvviso abbassamento della struttura, causando un’asfissia posizionale.