Santa Lucia (13 dicembre): per quale motivo si è strappata gli occhi?

Santa Lucia, celebrata il 13 dicembre, è una figura profondamente radicata nella tradizione e nella cultura popolare. La sua storia, il suo martirio e le tradizioni che la accompagnano attraversano secoli e confini, rendendo il suo culto importante non solo in Italia, ma anche in diversi paesi del mondo, specialmente nei paesi scandinavi.

Lucia è nata a Siracusa, una splendida città della Sicilia di cui è la patrona, e ogni anno il 13 dicembre viene ricordata con celebrazioni ricche di simbolismo e spiritualità.

Santa Lucia, il giorno più corto che ci sia

La frase “Santa Lucia, il giorno più corto che ci sia” è legata alla convinzione popolare che il 13 dicembre coincida con il giorno più breve dell’anno.

Questo antico detto trova la sua origine nel calendario giuliano, prima della riforma gregoriana, quando il solstizio d’inverno cadeva approssimativamente intorno a quella data. Ora ovviamente non è più così, visto che il solstizio d’inverno, cioè il giorno più corto, cade il 21 dicembre.

Per questo motivo, la notte tra il 12 e il 13 dicembre era considerata la più lunga dell’anno, e l’arrivo di Santa Lucia simboleggiava il ritorno della luce dopo il buio più profondo. Non a caso, Santa Lucia è nota come la “Santa della Luce”, portando simbolicamente speranza e illuminazione nelle notti più lunghe.

Santa Lucia: protettrice della vista

Lucia nacque a Siracusa, in Sicilia, nel 283 da una nobile famiglia. Fin dalla giovane età mostrò una grande devozione religiosa. La leggenda racconta che, durante un pellegrinaggio sulla tomba di Sant’Agata, ebbe una visione: la santa le apparve e la invitò a rinunciare alle sue ricchezze per dedicarsi ai poveri e ai perseguitati.

Lucia decise dunque di seguire le parole di Sant’Agata, annullando il suo fidanzamento. E per non cedere alle suppliche del fidanzato si strappò gli occhi da sola. Proprio per questo è considerata e festeggiata come la santa degli occhi e della vista, oltre che della luce.

Si dedicò poi interamente alla fede e alla carità. Questo gesto di ribellione e indipendenza, in un’epoca in cui le donne avevano poche libertà, la condannò al martirio nel 304 d.C., durante le persecuzioni contro i cristiani. Santa Lucia è oggi considerata la protettrice degli occhi, degli oculisti, dei ciechi e persino degli elettricisti, simbolo di visione e luce.

Le celebrazioni per Santa Lucia in Italia

A Siracusa, città natale di Santa Lucia, le celebrazioni sono intense e durano diversi giorni, dal 13 al 20 dicembre. I festeggiamenti iniziano la sera del 12 dicembre con una veglia, seguita nei giorni successivi dalla messa solenne e dalla tradizionale processione che porta la statua della santa dalla cattedrale alla basilica di Santa Lucia al Sepolcro.

Un momento particolarmente emozionante è la processione, durante la quale la città si riempie di fedeli e curiosi. Tra le tradizioni culinarie di questi giorni spicca il “pane votivo” a forma di occhi, simbolo del martirio della santa, e la “cuccìa”, un piatto a base di grano cotto, ricotta, miele e vino cotto, preparato in suo onore.

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Anche in alcune province della Lombardia, come Brescia, Mantova e Cremona, Santa Lucia è una festa molto attesa, soprattutto dai bambini. Similmente a quanto accade con Babbo Natale, i bambini scrivono una letterina alla santa chiedendo doni.

Nella notte tra il 12 e il 13 dicembre, è tradizione lasciare un piattino con biscotti e vin santo per Santa Lucia, oltre a cibo per il suo asinello. Gli adulti contribuiscono alla magia suonando un campanello per invitare i bambini ad andare a letto, creando un’atmosfera di attesa e meraviglia. Al mattino, chi è stato bravo trova dolci e regali, mentre ai più monelli è lasciato del carbone, simbolo di monelleria e pentimento.

Santa Lucia nei paesi scandinavi

Oltre all’Italia, Santa Lucia è molto amata anche nei paesi del Nord Europa, dove le celebrazioni assumono un valore particolarmente simbolico legato alla luce e all’arrivo del Natale.

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In Svezia, ad esempio, il 13 dicembre è un giorno di grande festa. La figura di Santa Lucia viene eletta tra le ragazze delle comunità, e durante la processione la prescelta indossa una corona di candele accese, accompagnata da altre ragazze vestite di bianco con nastri rossi e ghirlande di foglie.

Le chiese organizzano concerti e processioni, e la canzone tipica della festa è “Luciasången”, adattamento svedese della canzone napoletana “Santa Lucia”. I dolci tradizionali, chiamati Lussekatter (cioè “i gatti di Lucia”), sono soffici brioche allo zafferano con uvetta, simbolo di calore e dolcezza durante il rigido inverno nordico.

In Danimarca, la festa di Santa Lucia, chiamata “Luciadag”, è anch’essa dedicata alla luce. La prima celebrazione danese risale al 1944, poco dopo la fine dell’occupazione tedesca, e ha assunto un significato di rinascita e speranza dopo un periodo di grande oscurità. Le celebrazioni includono processioni solenni con giovani vestiti di bianco che portano candele accese, sia nelle scuole che nelle chiese.

Anche in Norvegia, Santa Lucia è un simbolo di luce e speranza. La festa, che ha origini pagane, è legata alla figura di “Lussi”, uno spirito femminile oscuro e misterioso associato alla notte e all’aldilà. Durante la celebrazione, i bambini sfilano vestiti di bianco, guidati da una ragazza che rappresenta Lucia, portando candele e cantando canzoni tradizionali. La luce delle candele, in un periodo dell’anno in cui il buio predomina, simboleggia la speranza e il rinnovamento, elementi fondamentali del culto di Santa Lucia.

Una festa che unisce luce e tradizione

La celebrazione di Santa Lucia è una festa che unisce paesi e culture diverse attraverso il simbolo universale della luce. Che si tratti delle processioni solenne a Siracusa, delle letterine scritte dai bambini lombardi o delle celebrazioni scandinave che illuminano le lunghe notti invernali, Santa Lucia continua a portare un messaggio di speranza, luce e solidarietà.

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