Negli ultimi tempi, Roma si trova ad affrontare un allarme crescente legato al consumo di una nuova droga sintetica, nota come “cocaina rosa”. Questa sostanza, molto diversa dalla classica cocaina, sta prendendo piede tra i giovani della Roma benestante, in particolare tra i minorenni, ma anche tra adulti di età avanzata nei quartieri benestanti come Parioli, Salario-Trieste e piazza Bologna.
La situazione desta molta preoccupazione, sia per la natura della droga che per la varietà di consumatori coinvolti, dai giovani minorenni agli ultra 65enni.
Sembra cocaina, ma non è…
Contrariamente a quanto suggerisce il suo nome, la “cocaina rosa” non è realmente cocaina. Si tratta di una fenetilamina sintetica chiamata 2C-B, una sostanza psicoattiva prodotta in laboratorio, spesso arricchita con coloranti alimentari rosa per renderla più attraente e distinguibile.
In alcuni casi, il colorante viene aggiunto ad altre sostanze psicoattive, creando un mix particolarmente pericoloso e imprevedibile. La droga viene comunemente inalata, come la cocaina, ma è qui che finiscono le similitudini. Gli effetti sono rapidi e potenti, con una sensazione immediata di piacere seguita da un’eliminazione altrettanto rapida dall’organismo. Questo ciclo di “alto e basso” spinge molti consumatori a ripetere rapidamente l’assunzione, aumentando il rischio di dipendenza.
La droga per ragazzi ricchi
Un aspetto distintivo della cocaina rosa è il suo costo elevato. Un grammo può arrivare a costare fino a 400 euro, rendendola accessibile principalmente ai consumatori più facoltosi. Di conseguenza, il consumo di questa sostanza è diventato un vero e proprio status symbol tra alcuni giovani delle famiglie benestanti romane, un modo per distinguersi e affermare la propria posizione sociale. Tuttavia, la realtà dietro questa droga è ben più oscura e pericolosa.
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L’allarme per la diffusione della cocaina rosa non riguarda quindi solo la natura chimica e gli effetti diretti della sostanza, ma anche il contesto sociale in cui si inserisce. La droga si è infiltrata tra i giovani di una fascia socioeconomica privilegiata, trasformandosi in un simbolo di appartenenza e status. Ciò che appare come una semplice trasgressione o una moda pericolosa tra ragazzi può rapidamente trasformarsi in un problema di dipendenza con conseguenze devastanti, sia a livello personale che familiare.
Cocaina rosa: si intensificano i controlli
Le autorità hanno intensificato i controlli nelle zone in cui il fenomeno è più diffuso. Gli agenti in borghese hanno iniziato a presidiare l’esterno di bar e discoteche nei quartieri Parioli, Salario-Trieste e piazza Bologna, cercando di arginare il flusso della cocaina rosa che si diffonde tra i giovani. Durante le indagini più recenti, la polizia ha scoperto un metodo creativo e insidioso per la consegna della droga: i pusher la nascondono all’interno di lampade di sale, insospettabili contenitori in cui è possibile nascondere fino a 500 grammi di sostanza alla volta. Questo sistema permette di effettuare consegne a domicilio, spesso in occasione di cene o feste private, rendendo il lavoro delle forze dell’ordine ancora più complesso.
Secondo Antonio Bolognese, responsabile scientifico della Commissione per lo studio e la prevenzione delle dipendenze dell’Ordine dei Medici-Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Roma, la cocaina rosa è una delle sostanze più utilizzate al momento e gli effetti sul cervello sono particolarmente devastanti. La sostanza agisce velocemente, creando una sensazione immediata di piacere, ma altrettanto rapidamente scompare dall’organismo, inducendo spesso il consumatore a volerne ancora. Gli effetti a lungo termine includono dipendenza e potenziali stati psicotici, che possono avere un impatto profondo e distruttivo sulla salute mentale dei giovani.
Fonte immagini: Carabinieri Napoli